L'impianto

L’impianto di Ospitale di Cadore produce energia elettrica da biomassa a matrice vegetale, una fonte pulita e rinnovabile.
La società capogruppo, ovvero la Società Italiana Centrali ElettroTermiche (SICET), viene fondata nel 1994 per effettuare la conversione di una centrale termoelettrica alimentata a olio BTZ, sita nel comune di Ospitale di Cadore e un tempo collegata a un impianto di produzione di silicio metallico, in una centrale termoelettrica alimentata a biomassa. L’acquisto dello stabilimento viene perfezionato nel 1996 e nel 1997 prende il via il processo per la riconversione dell’impianto a energie rinnovabili: biomasse a matrice vegetale.
Il nuovo impianto, dotato di tecnologia di combustione a letto fluido circolante a circolazione interna, inizia la produzione nel 1999 in regime incentivante CIP6.
Dal 2004 le attività del sito di Ospitale di Cadore sono certificate secondo la norma UNI-EN-ISO 14001, che ne garantisce la qualità ambientale.
Allo scadere del periodo incentivante, nel 2008, SICET procede al rinnovo dell’impianto con un processo di “totale ricostruzione” che impone il cambiamento del generatore di vapore, della turbina e dell’alternatore.
Il nuovo impianto si basa sulla tecnologia del forno a letto fluido bollente, con combustione a stadi, che permette elevate performance di combustione e, conseguentemente, ambientali. Il nuovo impianto entra in funzione nel 2011.
Dal 2020 il sistema di gestione ambientale dello stabilimento SICET di Ospitale di Cadore è registrato ai sensi del regolamento EMAS.

Come funziona

Le fasi in cui si addipana il processo produttivo sono:

  1. ricevimento e stoccaggio biomasse;
  2. movimentazione e adeguamento dimensionale;
  3. combustione;
  4. produzione di energia elettrica;
  5. trattamento fumi di combustione;
  6. raffreddamento ciclo termico con torre evaporativa;
  7. sistema di monitoraggio e controllo.

Per la generazione del vapore surriscaldato è installata una caldaia di tipo a letto fluido bollente, ottenuto mediante fluidizzazione con aria di sabbia silicea (120 tonnellate) presente nella caldaia.
Il calore generato determina l’evaporazione dell’acqua nella zona di irraggiamento, mentre i gas di combustione vengono condotti verso la superficie di convezione della caldaia dove cedono calore al vapore già prodotto ottenendo il vapore surriscaldato. Il vapore surriscaldato, detto anche vapore vivo, alimenta la turbina a una temperatura di 525 °C e a 80 bar di pressione. La capacità nominale di produzione di vapore della caldaia è 83 t/h.
La turbina a vapore, ad azione, a condensazione totale, dotata di 4 spillamenti, raggiunge una potenza elettrica di 20,88 MWe. L’energia elettrica prodotta è immessa nella rete di trasporto TERNA.
L’impianto è costruito e gestito rispettando le BAT (Best available technologies – Migliori tecnologie possibili) di settore.

La politica ambientale

La dichiarazione ambientale

SICET ha attuato un Sistema di Gestione Ambientale, certificato secondo la norma UNI EN ISO 14001:2015 per le attività di “produzione di energia elettrica da biomasse e rifiuti non pericolosi di matrice vegetale mediante le fasi di ricevimento, triturazione e termovalorizzazione”, (N. EMS-995/S, rilasciato da RINA Services SpA, con validità sino al 16/05/2023) e registrato secondo il regolamento EMAS (certificato con numero di registrazione IT-002022, rilasciato da Comitato Ecolabel – Ecoaudit Sezione EMAS Italia, con validità sino al 31/03/2023).
La dichiarazione ambientale è uno strumento, prodotto dalle organizzazioni registrate EMAS e aggiornato con periodicità annuale, che rappresenta il mezzo con cui l’organizzazione comunica con i soggetti interessati in materia ambientale. La dichiarazione deve descrivere in modo chiaro e privo di ambiguità l’organizzazione, le sue attività, la sua politica ambientale, gli aspetti ambientali significativi, gli obiettivi, i dati ambientali inerenti gli aspetti significativi e le sue prestazioni ambientali.
L’organizzazione aggiorna periodicamente le informazioni contenute nella dichiarazione ambientale e un verificatore esterno provvede annualmente alla convalida delle modifiche effettuate. Dopo la convalida, le modifiche devono essere presentate all’organismo competente e rese pubbliche.
La Dichiarazione Ambientale è quindi un documento descrittivo dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi ambientali prefissati, indicativo del modo e dei programmi con i quali l’organizzazione stessa intende procedere nel miglioramento progressivo delle performance.